La Caldara di Manziana, nota come Monumento Naturale Caldara di Manziana, anche detto “callara” (in quanto somigliante ad una pentola di ampie dimensioni con acqua bollente al suo interno), è un’area di grande interesse geologico, storico e naturalistico situata nel Lazio, vicino al comune di Manziana, a circa 50 km da Roma. Questa zona testimonia le antiche attività vulcaniche dei Monti Sabatini, oggi estinte. Si tratta di una depressione circolare residuo di un cratere vulcanico del Pleistocene, estesa per circa 90 ettari. È caratterizzata da un’attività geotermica residua con emissioni di gas, principalmente anidride solforosa, e sorgenti di acqua sulfurea. Il fenomeno più caratteristico è lo zampillio centrale, un pseudo-geyser noto come “polle gorgoglianti”, causato dal contatto tra acque sotterranee e magma. Le acque sulfuree possono raggiungere i 27°C, creando un fenomeno spettacolare. L’ambiente paludoso circostante è un residuo dell’attività vulcanica tardiva del vulcanismo Sabatino, risalente a 600.000-40.000 anni fa. Particolarmente notevole è un raro bosco di betulle bianche (Betula pendula), insolito per il clima mediterraneo e considerato una reliquia dell’ultima glaciazione. L’origine di questa specie è incerta: potrebbe trattarsi di un residuo post-glaciale o di un’introduzione artificiale avvenuta tra il 1920 e il 1930. La vegetazione comprende anche querce, cerri, farnetti, aceri minori, olmi, carpini neri, sambuchi e ginestre. La fauna è altrettanto ricca, con mammiferi come cinghiali, volpi, tassi e roditori, rapaci come poiane, civette e gufi, oltre a rettili, anfibi e insetti, alcuni adattati agli ambienti sulfurei. Fin dall’antichità, la Caldara è stata sfruttata per le sue acque sulfuree, usate dagli Etruschi e dai Romani per scopi terapeutici. Durante il Rinascimento vi si estraeva lo zolfo per la produzione di polvere da sparo, attività che proseguì fino al XIX secolo. Oggi la Caldara di Manziana è un’area protetta della Regione Lazio, parte della Riserva Naturale Monterano e del Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano. L’area, istituita come Monumento Naturale con la L.R. n° 64/88, è gestita dal Comune di Manziana, mentre la proprietà e i diritti d’uso civico spettano all’Università Agraria di Manziana. Facilmente accessibile dalla foresta di Macchia Grande, la Caldara è una meta turistica apprezzata per il suo valore paesaggistico e scientifico. Sentieri naturalistici permettono di esplorare il sito e osservare la fauna locale. L’area è anche di grande interesse per studiosi e appassionati di geologia ed ecologia, con studi in corso sugli effetti del cambiamento climatico e l’evoluzione della biodiversità.
Angela Testa e Gaetano Mercadante
Fonti:
https://www.agrariamanziana.it/territorio/la-caldara/
https://www.isprambiente.gov.it/it/news/il-monumento-naturale-della-caldara-di-manziana-la-terra-respira
https://www.latiumvolcano.it/cartografia_manziana_fondazione_crc.html
https://road2rome.it/monumento-naturale-caldara-di-manziana/
Parco Regionale di Bracciano-Martignano, Guide ai servizi delle aree protette del Lazio, Regione Lazio, 2009.
P. Barbino, Oltre il lago, Manziana, c’era una volta, Il Mascherino, 2015.