A San Liberato, grazie alla splendida vista sul Lago di Bracciano e alla chiesetta romanica, Russell Page ha trovato l’ispirazione per creare giardini in armonia con il paesaggio. Nel luglio 1979 Page descriveva San Liberato come un luogo magico: “Non conosco nessun altro giardino più magico di questo, così forte è l’atmosfera di tranquillità, il giusto rapporto tra alberi e boschi con il lago, la montagna e il cielo, i semplici piani dei giardini, i boschi in pendenza e i campi dove anche i dettagli di sezioni più presidiate si sono riunite in silenziosa armonia”.
Nel 1960 la Contessa Maria Odescalchi ereditò la tenuta di 7 ettari, che divenne la sua residenza di campagna. Nel 1964, insieme al marito, il Conte Donato Sanminiatelli, affidò il progetto dei giardini a Page: “Quando sono arrivato sulla scena, un bel po’ di conifere e altri alberi erano stati piantati sul fianco della collina, sopra, e dietro la casa, e un po’ di più sul prato che si trova sul leggero pendio verso il lago”. Page trasformò l’area creando terrazze, sentieri e aiuole in uno stile ispirato ai giardini medievali: “La mia idea al riguardo era semplicemente quella di creare un giardino in cui, ad esempio, potessero anche essere coltivate piante erbacee, verdure e aromatiche, dando l’impressione di un giardino medievale, che potesse ispirare un rapporto con l’architettura della chiesetta”.
Un elemento centrale fu il roseto ampliato, arricchito con rose antiche e una fontana in pietra: “Page si preoccupò, tuttavia, di mantenere arbusti di altezza non superiore al livello della terrazza di prato sovrastante, in modo che un visitatore del giardino scoprisse le rose avanzando sul prato circostante, piuttosto che vederle dalla casa”. Altri interventi includono la piscina schermata da una siepe di alloro e lo spogliatoio decorato con piante rampicanti.
Il progetto si distinse per la varietà di specie introdotte, tra cui magnolie, pini a ombrello, cedri, camelie e ortensie. Come spiegò Page: “Se considero questo giardino particolarmente bello è perché noi, i suoi proprietari e me stesso, siamo stati sempre attenti alla natura del luogo, nel posizionare ogni pianta. […] Definiamo ogni camminamento, tappeto erboso, aiuola, per inquadrare, sottolineare, accentuare, concentrare attorno al genius loci, presenza eterea emanata dalle caratteristiche fisiche del luogo”.
Traduzione, Angela Testa e Gaetano Mercadante
Fonti:
Mongera, Daniele. I Giardini di San Liberato. Grandi Giardini Italiani, 2009.
Page, Russell. “Bracciano” dattiloscritto inedito, luglio 1979 (Archive of Garden Design RP/3/1/3).
“Intervista a Russell Page. ” Intervista di MBW. dattiloscritto inedito, [c. 1979] (Archivio di Garden Design RP/3/1/2).
van Zuylen, Gabrielle e Marina Schinz. The Gardens of Russell Page. Frances Lincoln Ltd, 2008.
RP/3/1/2: Note sui giardini di Russell Page in Italia, Spagna e Nord Europa
RP/4/3/5: San Liberato, Fotografia del giardino
Ci sono anche diversi lucidi a colori del giardino di San Liberato nella collezione della Biblioteca Lindley RHS (PAG/2/2/4; PAG/2/3/7; e PAG/2/3/16).