La “Sabatina” è una barca da diporto, deriva a vela, tipica del lago di Bracciano creata nella prima metà del ‘900 dai fratelli Eugenio e Giuseppe Cerocchi e da Federico Zunini, poi adottata per competizioni veliche sul lago Sabatino; tecnicamente un’imbarcazione monotipo da regata. Un esemplare, realizzato in compensato marino, precisamente la Sabatina 22, è stato finalmente esposto al Museo della Navigazione nelle Acque Interne (MNAI), del Comune di Capodimonte, sulle sponde del Lago di Bolsena in provincia di Viterbo. La barca è stata donata al museo da Andrea Balestri, responsabile del centro Hydra Ricerche di Trevignano Romano, e la sua realizzazione, che risale agli anni Sessanta, è attribuita a Roberto Scanu, carpentiere specializzato che ha lavorato per la Cantieri Navali Italcraft, dei fratelli Sergio e Mario Sonnino Sorisio, che progettava e costruiva motoscafi veloci per il diporto nautico, con un cantiere navale sul Lago di Bracciano, dal 1958.
Eugenio e Giuseppe Cerocchi frequentavano il lago di Bracciano, già prima della Seconda guerra mondiale, poiché un loro prozio esercitava come medico condotto, ad Anguillara Sabazia alla fine dell’800, e la famiglia Cerocchi (nipoti del medico) affittava alloggio ad Anguillara per trascorrere la villeggiatura estiva sul lago. Sembra che a quei tempi, di tanto in tanto, le acque del Lago fossero solcate da un Dinghy che salpava dall’aeroporto militare di Vigna di Valle, probabilmente in dotazione all’Aeronautica militare che lì ha, da sempre, una sua base (alcuni decenni dopo vi sarebbe stato localizzato il Centro Sportivo Aeronautica Militare con le sue infrastrutture e attrezzature). Per apprezzare l’originalità della vela Sabatina, è interessante ricordare che appunto il Dinghy è considerato l’archetipo della barca velica con deriva. Nel 1911, infatti, la Boat Racing Association inglese bandì un concorso di progettazione per un’imbarcazione, deriva velica economica e di facile impiego, che fu vinto da George Cockshott, dando poi avvio alla produzione del B.R.A. Footers (come venne chiamato il Dinghy 12′) che ha consentito la pratica popolare della vela sportiva (allora riservata a grandi yachts e ai facoltosi armatori) ed è poi stata la più piccola classe monotipo internazionale (classe olimpica per i giochi del 1920, Anversa, e 1928, Amsterdam). Il Dinghy 12’ arriva in Italia nel 1929 dove, progressivamente, svolge il ruolo di barca scuola per generazioni di giovani timonieri e protagonista delle principali manifestazioni agonistiche fino agli anni ’70 del ‘900.
è dunque proprio ai primordi della vela da diporto “economica e di facile impiego” che Eugenio e Giuseppe Cerocchi, con il loro amico Federico Zunini, medico presso l’ospedale di Santo Spirito in Sassia, si misero a costruire delle piccole imbarcazioni, derive veliche, che essi stessi denominarono “Sabatine”, in quanto varate ad Anguillara Sabazia per navigare Lago Sabatino. La vela, nella prima versione di queste piccole imbarcazioni, era molto grande e lo scafo era piuttosto stretto, lavorato in legno: letteralmente segato, piallato, verniciato e calafatato dai fratelli Cerocchi agli inizi, raccontano i figli, vennero sul terrazzo della casa di roma, in Corso Vittorio Emanuele per essere in qualche modo, trasportate ad Anguillara. Verso la fine degli anni ’50 Eugenio e Giuseppe Cerocchi acquistarono un capanno sulle rive del Lago per tenere barche e attrezzatura per trasformarlo poi nel casotto in muratura che sarà la rimessa dei Cerocchi.
Le Sabatine, dunque, furono le prime barche a vela a comparire sul lago di Bracciano, curiosa novità quando, negli anni ‘40/’50, sul Lago si vedevano solo i barchini dei pescatori con le loro reti. Dopo la morte prematura di Federico Zunini, a causa dell’influenza aviaria contratta nell’esercizio della sua professione medica presso l’ospedale Santo Spirito, nasce il Circolo velico Federico Zunini, primo sul lago di Bracciano, e altri amici si aggregano e si costruirono nuove Sabatine, applicando a ognuna di esse un numero di serie preceduto dalla lettera greca sigma, in stoffa nera in alto sulla vela. Quindi, si cominciano a organizzare regate regolari, con il campo segnato da boe: una a giugno, inizio della stagione estiva, e una a settembre, la “Coppa Sabazia”. Coloro che inventarono, costruirono, navigarono e regatarono con le Sabatine sono ormai scomparsi: Federico Zunini, Eugenio Cerocchi, Giuseppe Cerocchi, Alfonso Crucianelli, Franco Giorgini, Giuseppe Moccia, Luigi Mariani, Renzo Panini, Umberto Baruffa, Lilli Brancaleoni.
I figli e i nipoti dei Cerocchi hanno mantenuto, con passione, la familiare tradizione velica, nonché un certo numero di Sabatine naviganti. Con il passare degli anni le barche sono state modificate per renderne più gestibile la navigazione: scafo più tondeggiante, vela più piccola e più triangolo equilatero piuttosto che triangolo rettangolo, come l’originale.
Tra gli anni ’10 e ’20 del 2000, sulla sponda del lago prospiciente Anguillara Sabazia, Pio, Stefano, Paolo e Luigi Cerocchi, partecipano con monotipo Sabatina recanti i numeri di serie 43, 48, 53, 55, testimoni della storia della classe velica sviluppata nei primi anni cinquanta dai loro padri, gareggiando nel classico campo delle prime regate sul Lago: partenza davanti al “Pizzo”, lato di poppa fino alla boa fronte casa Cerocchi, lato di bolina fino alla boa a largo del Circolo velico Tiberino che, al secondo passaggio, segna la linea d’arrivo. Viene anche organizzata, nel 2014, un’edizione memorial della Coppa Sabazia posizionando le boe in corrispondenza di emblematici luoghi del paesaggio anguillarino: La Borgonara, Lo Spacco, lo scoglio della Sabatina, la Marmotta, la Borricella, Catarci, il Pizzo. È sempre casa Cerocchi a ospitare convivialità e premiazioni dei regatanti (con coppe e medaglie dedicate ai pionieri delle Sabatine) cercando di passare alla nuova generazione il testimone della classe Sabatina e delle origini dello sport velico sul Lago di Bracciano.
Angela Testa e Gaetano Mercadante
Fonti:
Caterina Pisu, Capodimonte. Il tesoro del lago, Archeo, Anno XXXV, n. 413, luglio 2019
https://www.nauticareport.it/dettnews/barche_classiche_e_depoca/il_dinghy_la_vela_sportiva_per_tutti-4808-8804/
https://dinghy12flottaromana.blogspot.com/2013/06/lago-di-bracciano-come-ai-vecchi-tempi.html
https://dinghy12flottaromana.blogspot.com/2014/09/regate-corsare-le-mitiche-sabatine.html
https://museocapodimonte.com/il-progetto-di-allestimento-del-museo/
https://www.italcraft.it/azienda/
