Convento agostiniano e Chiesa di Santa Maria Novella (Bracciano)

Il complesso conventuale e la chiesa di Santa Maria Novella furono fondati a Bracciano su indicazione del cardinale Giordano Orsini, che volle assicurare una maggiore assistenza spirituale ai fedeli del borgo. Papa Eugenio IV concesse l’attribuzione all’ordine agostiniano di una casa per fondare un convento con annessa chiesa e campanile nel 1436. La comunità agostiniana si trasferì successivamente in paese. La costruzione della nuova chiesa, dedicata a Santa Maria Novella, confina con il lato sud-occidentale del convento e iniziò quasi certamente poco dopo l’arrivo degli Agostiniani in città. iniziò dopo il trasferimento, ma durò a lungo. Una lapide data la consacrazione al 1580. Il campanile fu ultimato solo nel Seicento. Nel 1630, su progetto di Orazio Torriani, vennero realizzate due nuove cappelle laterali. Nel 1660 fu ingrandito il coro, arretrando l’abside della chiesa e nello spazio sottostante fu costruita la sagrestia. Nel 1692 fu costruito l’attuale altare maggiore su progetto di Domenico Rainaldi. Nel 1765 la chiesa assunse la forma attuale ricostruendo la sagrestia e ridisegnando la facciata. L’inaugurazione della nuova chiesa avvenne nel 1797. Il Tempio ha subíto, nel corso degli anni, ampliamenti e restauri, ma la storia che vi si respira è di gran lunga più antica. Nella chiesa, ora parrocchiale, a narrare del santo patrono di Bracciano c’è un arazzo sopra il portale d’ingresso. Si tratta del tribuno della guardia pretoriana romana Sebastiano, martirizzato a colpi di frecce, per ordine dell’imperatore Diocleziano. Secondo un’antica leggenda, apparve a Vigna di Valle intorno al 1400, indicando il paese di Bracciano quale rifugio per la peste che stava uccidendo migliaia di persone a Roma e dintorni.
L’ex convento dei padri agostiniani fu edificato ai piedi del castello Orsini-Odescalchi. Come si può ancora oggi constatare da una lapide commemorativa posta alla base dello scalone ubicato nel chiostro, la fondazione del convento risale al 1438. Solo due anni prima il papa Eugenio IV aveva emesso la bolla con cui concedeva allo stesso Cardinale Orsini di donare agli Agostiniani una casa, in Castrum Brachiani, da adibire a monastero. Il monastero fu costruito attorno a un cortile a pianta quadrangolare, circondato da un porticato con volte a vela. Al centro fu posto un pregevole pozzo ottagonale che si è conservato fino ai nostri giorni e che reca, su un fianco, lo stemma inquartato della nobile famiglia degli Orsini-Medici, che celebra le nozze avvenute nel 1553 tra Paolo Giordano Orsini e Isabella de’ Medici. Nel corso dei lavori di ampliamento seicenteschi, il chiostro fu ricostruito con un piano loggiato e vennero acquistati e inseriti nel convento altri edifici confinanti. Nel 1643 venne istituita una scuola di logica e filosofia per i novizi dell’ordine. Tra il 1706 e il 1712 i frati agostiniani ristrutturarono ulteriormente il chiostro, fino all’aspetto attuale. Nel 1721 venne aggiunto il secondo piano dell’edificio. Quando lo Stato Italiano soppresse diversi conventi e ordini religiosi, a Bracciano i frati dovettero lasciare il convento che divenne proprietà dello Stato nel 1870 e nel 1873 fu ceduto al Comune. L’Amministrazione municipale lo ha adibito a usi civili, predisponendolo a sede della pretura circondariale, della scuola e dell’ufficio postale. Dal 1907, per circa sessant’anni, i piani superiori ospitarono un carcere. Il complesso, che ha subito notevoli lavori di restauro, ospita dal 2002 l’Archivio Storico di Bracciano e dal 2006 il Museo Civico. Nel complesso ha trovato ospitalità anche il Polo Culturale di Bracciano.

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