La chiesa ha le sue origini tra il Trecento e il Quattrocento, quando venne edificata una prima struttura caratterizzata da una decorazione sobria e facciate esterne non intonacate. Un momento significativo della sua storia si ebbe nel 1646, quando papa Innocenzo X elevò la chiesa al rango di arcipretale. Successivamente, nel 1703, il principe Vincenzo Giustiniani pose la prima pietra per la costruzione di un nuovo edificio, ultimato nel 1712. Nel corso degli anni, ha subito numerosi restauri: tra il 1878 e il 1881, poi nel 1941-1942 sotto la guida del parroco don Mariano Liberati, e ancora tra il 1964 e il 1968, quando fu rinnovata la facciata e vi venne collocata una statua della Vergine Assunta. Ulteriori interventi di restauro sono stati effettuati nel 1993-1994, nel 1998 e nel 2014, a dimostrazione di una continua attenzione verso la conservazione di questo importante luogo di culto. La facciata, suddivisa in due registri da una cornice marcapiano, è arricchita da sei lesene ioniche che creano cinque settori ben distinti. Nella parte inferiore si trovano tre portali d’ingresso sovrastati da eleganti cornici, mentre nel registro superiore una finestra centrale è sormontata da un orologio. La facciata è completata da due campanili laterali e, al centro, dalla statua della Vergine Assunta. L’interno presenta una pianta a croce latina con un’unica navata e cappelle laterali. Vi sono custodite diverse opere d’arte di grande pregio. Tra queste spicca il “Martirio di San Gratiliano”, una tela attribuita alla scuola di Giovanni Francesco Barbieri, noto come il Guercino. Di notevole interesse artistico è anche il coro ligneo del XIX secolo, espressione dell’abilità artigianale dell’epoca. Un altro dipinto di pregio è “San Luigi Gonzaga”, realizzato nel Seicento da un autore ignoto. La pala della Mater Dolorosa, datata Settecento, raffigura la Vergine Addolorata con straordinaria intensità emotiva. Inoltre, all’interno della chiesa si trova una statua lignea del XVIII secolo che rappresenta la Madonna col Bambino, testimoniando la profonda devozione popolare. Un aspetto di particolare rilevanza storica è la reliquia di San Gratiliano, conservata in un busto d’argento, elemento che rafforza il legame della chiesa con le tradizioni religiose locali. Degno di nota è anche il palchetto riservato alla famiglia Giustiniani, utilizzato per le preghiere private, a sottolineare l’antico legame tra la chiesa e questa influente famiglia.
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