Il borgo di Cesano, spesso considerato un luogo remoto dell’Agro Romano, vanta origini antichissime, con tracce di insediamenti risalenti addirittura all’epoca etrusca. Situato su un bancale di tufo a 240 metri sul livello del mare, il borgo è delimitato da due valli: una coperta da un fitto bosco e l’altra destinata in parte all’agricoltura e in parte al pascolo. Il nucleo abitativo è costituito da poche case antiche, alcune risalenti al 1600, altre con caratteristiche medievali. L’urbanistica è semplice, sviluppandosi attorno a due strade principali, il Borgo di Sopra e il Borgo di Sotto, che si uniscono ad anello. Il cuore del borgo è Piazza Caraffa, dominata da due elementi storici di rilievo: il Castello di Cesano, con il suo caratteristico orologio, e la Chiesa di San Giovanni Battista, ricostruita nel 1650 dall’architetto Edoardo Chiesi su una precedente struttura romanica. Il castello, edificato tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, si affaccia sulla piazza ed è parte integrante della storia locale. Tuttavia, a seguito del sisma dell’ottobre 2016, il castello è rimasto chiuso e inaccessibile per anni, cadendo progressivamente in uno stato di abbandono. Numerosi sono stati i tentativi di recuperarlo, fino alla svolta avvenuta nel 2019, quando la gestione del bene è stata affidata all’ASP Asilo Savoia. Oggi, il castello è stato inserito nei piani integrati metropolitani del PNRR, approvati da Roma Capitale, e diventerà uno dei nove nuovi poli civici previsti dal Campidoglio, nell’ambito di un progetto da 50 milioni di euro per valorizzare le biblioteche di Roma. L’obiettivo è trasformarlo in un centro culturale e di turismo sociale accessibile, restituendo così al borgo di Cesano il suo antico splendore.
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