Area archeologica dell’antica Stazione di Baccano

Il lago di Baccano, cratere vulcanico del diametro di circa 3 km colmato in età antica dall’acqua, era sicuramente esistente in età romana, come dimostra la traiettoria dell’antica strada consolare Cassia che corre rettilineo fino alla località di Baccano, per qui compiere un arco parabolico necessaria per evitare il bacino d’acqua. In età antica sorgeva, nei pressi del Lago, una stazione di posta (mansio) identificata, dopo le scoperte archeologiche con la Mansio ad Vacanas, a circa 800 metri dell’antica Cassia sul primo tratto della via che staccatasi dalla mansio conduceva Forum Clodii (oggi San liberato) sul lago di Bracciano. Sono ancora oggi presenti dei ruderi di origine romana appartenenti a strutture termali e ad altri edifici della stazione di sosta. Tutta l’area risulta coperta da uno strato sabbioso fluvio lacustre dell’altezza variabile tra i 2 e i 4 metri, che può essere datato tra la fine del VI e l’inizio del VII sec. d.C. Attorno al ‘600 infatti, un lungo periodo alluvionale che avrebbe interessato tutta l’Italia centrale, causando lo straripamento del Lago di Baccano che avrebbe sommerso l’area della mansio, già abbandonata nella prima metà del V sec. d.C. Nel Medioevo la Valle di Baccano si trovava lungo il tragitto della Via Francigena o Via Romea. La valle e in particolare il piccolo borgo e l’Osteria del baccano corrispondevano alla Bacane nell’itinerario di Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, citata come la Submansio III (terzultima verso Roma). La zona era reputata come pericolosa per viaggiatori e pellegrini diretti o provenienti da Roma per la malaria e a causa dei briganti.Ancora nel 1700, benché impaludato, lo specchio d’acqua continuava a lambire la strada romana.
Nella Valle di Baccano si trova testimonianza anche più antiche di presenza umana sul territorio di Campagnano di Roma. L’insediamento più antico, tra quelli rinvenuti, è databile alla Media Età del Bronzo, ovvero intorno al 1500 a.C. I passaggi degli Etruschi nel campagnanese, sono leggibili nelle tagliate viarie: due si trovano sulla catena di Monte Lupoli: la prima, più nota, è quella che dalla Valle di Baccano conduce alla valle del Sorbo, lungo la strada che fiancheggia l’attuale “Cantina Sociale”, risalendo le pendici di Baccano; la seconda, meno conosciuta, è stata precisata dall’archeologo Thomas Ashby, misura un chilometro e ottocento metri ed è la più lunga tagliata etrusca individuata nella campagna romana. Un’altra bellissima tagliata etrusca, più nascosta, è quella che collega Baccano al centro abitato di Campagnano. Infine, la più imponente tagliata viaria, risalente al VII secolo a.C., è quella che mette in comunicazione la Valle del Baccano con il lago di Martignano.

[Scheda di Angela Testa e Gaetano Mercadante]

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