La nascita delle cartiere a Bracciano risale probabilmente alla seconda metà del XVI secolo, sotto la gestione della famiglia Orsini ed erano rinomate per la produzione di carta di alta qualità, destinata sia all’uso locale che a mercati più ampi. L’adozione delle tecnologie più avanzate dell’epoca consentiva di mantenere elevati standard produttivi, rendendo le cartiere tra le più apprezzate dello Stato Pontificio. Per alimentare questi opifici, fu costruito l’Acquedotto delle Cartiere, che sfruttava le risorse idriche locali per fornire l’energia necessaria alla produzione. Questo sistema idrico fu successivamente integrato dagli Odescalchi tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, con la costruzione dell’Acquedotto Odescalchi, che potenziò ulteriormente l’approvvigionamento d’acqua per le attività industriali locali. Con l’avvento dell’industrializzazione e la centralizzazione delle attività produttive in aree urbane più grandi, le cartiere di Bracciano iniziarono un lento declino. Le strutture furono progressivamente abbandonate o riconvertite per altri usi, segnando la fine di un’era significativa per l’economia locale. Oggi, le testimonianze delle antiche cartiere e degli acquedotti ad esse collegati rappresentano un patrimonio storico e culturale di grande valore.
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