Parco Regionale di Veio

Il Parco Regionale di Veio, situato a nord di Roma tra la Via Cassia e la Via Flaminia, rappresenta uno dei tesori naturalistici e archeologici più affascinanti del Lazio. Con un’estensione di 15.000 ettari, di cui circa la metà rientra nel XV Municipio di Roma, è il quarto parco più grande della regione. Istituito nel 1997, conserva tracce di insediamenti risalenti agli Etruschi, ai Falisci e ai Romani, che nel tempo hanno modellato il territorio con villaggi, borghi fortificati, ville e casali. Veio sorgeva su un altopiano triangolare lambito dai fiumi Fosso della Mola e Cremera, dove i primi insediamenti risalgono all’età del Bronzo. Divenuta una potente città etrusca tra il VII e il VI secolo a.C., fu fortificata con mura in tufo e un fossato difensivo. La sua posizione strategica lungo la valle del fiume Cremera la rese un centro economico e militare di primaria importanza. Tuttavia, la lunga rivalità con Roma culminò nella guerra decennale (406-396 a.C.), che si concluse con la vittoria romana e la distruzione della città ad opera del dittatore Marco Furio Camillo. Dopo un periodo di abbandono, Veio divenne colonia sotto Cesare e municipio con Augusto, per poi essere progressivamente disabitata. All’interno del parco si trovano numerosi siti archeologici che testimoniano la grandezza dell’antica città etrusca. Tra i più importanti vi sono: il Santuario di Portonaccio, dedicato alla dea Minerva, il più importante della città etrusca, che conserva le celebri decorazioni fittili, tra cui la statua dell’Apollo di Veio, capolavoro della scultura etrusca oggi conservato presso il Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma, Ponte Sodo, un tunnel di circa 70 metri scavato dagli Etruschi per regolare il corso del fiume Cremera e le Necropoli etrusche, con tombe a tumulo e a camera, tra cui la Tomba dei Leoni Ruggenti (VII secolo a.C.), la più antica con pitture parietali, e la Tomba Campana, decorata con figure di animali e cavalieri. Il Parco è caratterizzato da un paesaggio variegato, che alterna boschi di querce e lecci a dolci colline, valli fluviali e forre tufacee. La flora è ricca e diversificata, con la presenza di specie come il cerro, il corbezzolo e il biancospino. Anche la fauna è notevole: tra i mammiferi si possono incontrare volpi, istrici e tassi, mentre tra gli uccelli spiccano il gheppio, il nibbio bruno e diverse specie di rapaci notturni. La presenza di corsi d’acqua come il Cremera e il Valchetta rende l’area particolarmente suggestiva, favorendo la crescita di una vegetazione ripariale rigogliosa. L’area è inoltre ricca di sorgenti, con acque minerali e termominerali, che alimentano un ecosistema di grande biodiversità. Il parco custodisce anche 1.200 ettari di boschi e pascoli, fondamentali per la conservazione del paesaggio originario. Oltre al suo valore storico e naturalistico, il Parco di Veio è un luogo ricco di tradizioni culturali. I borghi che vi sorgono conservano ancora oggi usanze legate alla civiltà contadina, con sagre e feste che celebrano i prodotti tipici del territorio, come il pane di Formello e l’olio extravergine d’oliva. Inoltre, il parco offre 99 km di sentieri, inclusa la Via Francigena, ideali per escursioni a piedi, a cavallo o in bicicletta. I sentieri permettono di scoprire antiche vie cave etrusche, torri medievali e casali storici, offrendo un’esperienza immersiva tra passato e presente.