Lagusiello

Il Lagusiello, o Lagoscello era un piccolo lago esistente alle spalle del paese di Trevignano, a un livello più alto e sul versante del lago di Bracciano, formatosi per riempimento del cono di una delle bocche del vulcano Sabatino. Venne prosciugato nel 1776, su iniziativa di Domenico Grillo di Mondragone, allora duca di Trevignano, per convertire l’invaso a coltivazione, utilizzando, a tal fine, uno scolmatore preesistente, di epoca romana o più antico, che regolava il livello delle acque del lago riversando l’acqua di piena nel sottostante lago Sabatino.
Padre Bondi da Fiumalbo ha lasciato un’interessante memoria del Lagusiello:
“Non riuscì tanto difficile il suo prosciugamento, poiché rinvenuto l’ingresso del cunicolo, che già erasi scavato anticamente, per ottenere un eguale intento, o piuttosto in tempo che si costruiva il Trajano (ndr. acquedotto), a cui è di assai superiore, sulla fiducia che l’originale di quel piccolo lago derivasse da sorgenti perenni per poi riunirle all’acquedotto medesimo; se pure non fosse ciò eseguito ancora sotto Paolo V Borghese, quando fu posto mano al famoso ristauro dello stesso Trajano, non riuscì dissi tanto difficile quel lavoro, perché riconosciuto perfettamente l’antico andamento di quel cunicolo, che dai Trevignanesi era detto, come lo è pur ora il Lucernajo o Sboccatore del Lagoscello. L’acqua ivi esistente, e non più alta di circa due canne incominciava a scorrere mediante l’abbassamente, che i veniva facendo all’imboccatura, e che ridotto sino al piano dove posavano le acque fu perfettamente ridotto a nuova cultura, la quale tuttavia si conserva mediante la fossa di circonvallazione, e altre inferiori, che sboccano nella forma più larga, ossia maestra, situata nel mezzo per richiamare lo scolo degli adiacenti colli, che vanno a versar l’acqua piovana in quella gran conca o bacino. Sebbene la spesa impiegata nel prosciugamento suddetto portasse qualche somma e non piccola, fu però questa doppiamente compensata con immense some di ottime tinche, che vi furono raccolte, e che diedere l’essere alla persona a cui il prefato Signor Duca avea tutta affidata quell’operazione, e concessa del pari gratuitamente, qualunque fosse stata la quantità del pesce che si sarebbe rinvenuto, oltre il godimento per quattro anni del terreno, senza pagarne imposta alcuna.”
Il sito, oggi, è considerato monumento naturale, ed è coltivato ad orti; accessibile offre la percezione interna di un piccolo cratere vulcanico nonché quella del fondale di un circoscritto bacino lacustre. L’area del Lagusiello è protetta, e ricade (con le vicine Pantane) nel Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano.
Angela Testa e Gaetano Mercadante