I Laghi sabatini

 

Con la quiescenza del complesso vulcanico Sabatino si è costituito, nel lungo periodo, un “arcipelago lacustre”, formando una vasta area umida che ha colmato le depressioni lasciate da svuotamenti, crolli, raffreddamenti. Quindi, in epoca storica, il territorio appariva ricco di specchi d’acqua, tanto da essere battezzato Sabatia Stagna dal poeta, avvocato e politico latino Silio Italico (25 circa -Campania 101 d.C.) e, fino a pochi secoli, si ricorda la presenza di sette laghi d’acqua viva e altre zone paludose. I laghi del complesso vulcanico, oggi territorio dei monti sabatini, che ormai non esistono più sono Stracciacappe, Baccano, Lagusiello e Lagomorto, tutti prosciugati tra il XVIII e il XIX secolo; le zone paludose erano Polline e Prato Capanna, i laghi ancora esistenti, di diversa grandezza, profondità e altitudine sul livello del mare sono quelli di Monterosi, Martignano e Bracciano.

[Angela Testa e Gaetano Mercadante]